Uno dei vitigni tra più antichi e tipici della Puglia Centro-Settentrionale è l’Uva di Troia
Secondo alcuni potrebbe essere originario dell’Asia Minore e in particolare dell’antica città di Troia. Sarebbe giunto in Puglia durante la colonizzazione ellenica. I Greci sono stati molto presenti in Puglia e nel sud Italia in particolare.
Come sempre succede esiste anche un’altra ipotesi e cioè quella secondo la quale il suo nome deriverebbe dalla Città di Troia presente in provincia di Foggia o, secondo altri ancora, dalla città albanese di Cruja, da cui l’attuale nome Uva di Troia.
Ecco alcune caratteristiche Ampelografiche
Apice del germoglio: espanso di colore verde bronzato.
Foglia: media pentagonale, seni laterali sia superiori che inferiori a lira.
Grappolo: medio, piramidale, semplice o alato, mediamente compatto.
Acino: medio, sferoidale, con buccia spessa e consistente.
Il vitigno è particolarmente presente nella Puglia centro-settentrionale.
L’Uva di Troia è presente in molti dei nostri vini:
- Nobiles – Nero di Troia – Daunia IGP
- 85° – Puglia IGP
- Capitolo – Nero di Troia – Daunia IGP
- Eccum – Nero di Troia – Puglia IGP
- Bag in Box – Nero di Troia – Daunia IGP
Il vino ottenuto da Uve di Troia si abbina molto bene con piatti a base di carne, o a piatti di selvaggina. Non teme neanche l’abbinamento con piatti particolarmente saporiti. Essendo vino tipico della Puglia centro-settentrionale non può non abbinarsi con piatti di carne tipici del territorio come l’agnello.
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